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La comunicazione regolativa

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Dott. Francesco Pinto

La formazione di autentiche relazioni interpersonali è garantita dalla presenza nella comunicazione e interazione di regole che corrispondono a criteri di uguaglianza, giustizia, flessibilità, attualità, funzionalità.

Molte regole di comunicazione e di relazione si formano all’interno del gruppo senza che siano state concordate esplicitamente.
In questi casi si corre il rischio che si creino regole funzionali agli interessi di alcuni membri e svantaggiose per altri. Un esame della presenza delle regole e della loro validità paritaria per tutti i membri del gruppo, costituisce un momento necessario per la soluzione di notevoli disturbi comunicativi.

Persone che debbono sottostare a norme che esse reputano non attuali, ingiuste o disumane, quando non possono discuterle in modo democratico, si difendono da queste situazioni in svariati modi (litigi, ribellione, assenteismo, aggressività).

Molte norme di comunicazione vengono stabilite senza essere state prima concordate con tutti i partecipanti. L’osservanza delle regole diventa più spontanea e responsabile quando i partner sono stati coinvolti nel processo di elaborazione e di decisione delle norme.

Come principio base per l’esame della validità delle norme assumiamo il presupposto formale sulla comunicazione discorsiva (Habermas, 1973), che consiste nella ripartizione simmetrica delle opportunità di assumere ruoli del dialogo e di svolgere atti discorsivi. In effetti, è necessario creare una piattaforma comune, nella quale ogni partecipante possa intraprendere una comunicazione discorsiva.
Per l’individuazione delle regole esistenti nelle relazioni umane proponiamo i seguenti criteri:

– la verifica di una certa regolarità nel comportamento dei membri del gruppo;

– il richiamo all’osservanza della regola infranta da parte di colui che ne è svantaggiato;
– l’accordo sull’obbligatorietà della norma e il senso di colpa nella persona cha ha infranto la regola.

Per la verifica della validità delle regole proponiamo le categorie formali usate, nell’esame della dinamica regolativa, all’interno della famiglia.

1. Umama vs inumana: questo criterio esamina la concreta possibilità o impossibilità di osservare le regole nel sistema relazione. Una norma, ad es., che esige da un partner un comportamento che oltrepassa le sue reali forze (fisiche, psichice, di tempo, ecc.) non è realizzabile, e quindi è inumana. Sono, invece, umane ed osservabili quelle norme che rispettano le concrete possibilità e la dignità di tutti i membri coinvolti.
2. Stabilita reciprocamente vs stabilita unilateralmente: la qualità della mutualità si trova in quelle regole sulle quali i comunicatori hanno liberamente e reciprocamente concordato, indipendentemente dal fatto che esse definiscono la natura della relazione in modo complementare o simmetrico. Regole che, nell’interazione, non hanno il consenso dei partner ma che sono imposte dalla prepotenza di uno dei membri, sono unilaterali. Norme unilaterali sorgono spesso in quelle situazioni nelle quali uno dei partner dispone di un potere di influsso sull’altro, p.es., uno status superiore, un potere di gratificazioni o di punizioni.
3. Flessibile vs rigida: sono qualificabili come flessibili quelle regole le quali, su richiesta della situazione o di particolari condizioni dei partners, possono essere derogate o sottoposte a libera discussione in vista di una modifica o adattamento a una situazione nuova. Invece quando le norme esigono l’osservanza in ogni caso e in modo consistente, si qualificano come rigide.
4. Aggiornata vs non aggiornata: norme che si sono formate per esigenze di una particolare situazione e che non corrispondono più alle richieste attuali della relazione interpersonale non sono funzionali. Le regole adattate alle istanze attuali della situazione relazionale sono invece qualificabili come aggiornate.
5. Assunta passivamente vs assunta criticamente: molte regole non vengono formulate attraverso un consenso che coinvolge tutti i membri del gruppo,ma sono mutuate da altre situazioni comunicative o assunte in modo passivo dalla tradizione ecc. l’osservanza di queste regole si rivela piuttosto formale e passiva, rispetto alle regole elaborate e assunte in modo critico dai partners in interazione.
6. Esplicita vs implicita: i membri nelle relazioni interpersonali, spesso osservano le regole senza rendersene conto; questo avviene principalmente in quei casi nei quali l’individuo segue rituali, norme di convivenza, ecc. norme esplicite sono quelle di cui i membri sono pienamente consapevoli perché sono state formulate in modo esplicito in un processo di riflessione e di individuazione.
7. Costruttiva vs distruttiva: si qualifica come costruttiva una regola che risulta positiva sia per i singoli membri sia per la dinamica di tutto il gruppo. Questo criterio fa riferimento all’aspetto dell’efficienza di una regola. Quando l’osservanza della regola non agevola lo sviluppo dei singoli e della dinamica relazionale viene valutata come distruttiva.
8. Manipolativa vs rispettosa: una regola viene valutata rispettosa quando permette un equilibrio tra i diritti del singolo e quelli del gruppo. Nella misura in cui una regola invece di sostenere questo equilibrio svantaggia uno o più membri del gruppo, risulta manipolativa, funzionale solo agli interessi di singole persone, spesso questo fa parte di una strategia di controllo e di manipolazione da parte di alcuni membri del gruppo.

Vengono chiamati sistemi aperti, i sistemi sociali nei quali le regole si qualificano nelle polarità positive, vengono chiamati sistemi chiusi, i sistemi sociali dive le regole si qualificano nelle polarità negative.
Nel sistema aperto, le regole creano un clima nella quale l’interazione è appropriata alla realtà, le divergenze vengono prese in considerazione e le persone sono agevolate nella loro crescita. Nei sistemi chiusi, invece, gli effetti delle qualità negative delle regole si rivelano dando luogo a un clima di rigidità e di intolleranza nel quale le persone vengono spinte alla chiusura, alla rigidità e a processi di alienazione.

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