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Attaccamento e psicopatologia nell’infanzia

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Dott.ssa Monica Vivona

I bambini con attaccamento sicuro risolvono i problemi evolutivi in modo adattivo. Al contrario, quelli con attaccamento insicuro mostrano difficoltà nella tarda infanzia, che includono eccessiva dipendenza, competenza sociale limitata e una minor forza dell’io.

Leggi in questo articolo gli stili di attaccamento del bambino.

Alcuni studi suggeriscono che l’attaccamento insicuro sia un fattore di rischio per lo sviluppo di una psicopatologia nell’infanzia. Pur suggerendo che la psicopatologia possa instaurarsi attraverso percorsi multipli, mostrano l’esistenza di un’associazione tra attaccamento insicuro infantile e vulnerabilità a sintomi psichiatrici in epoche successive della vita, quando le prime esperienze di vita e le rappresentazioni dell’esperienza di attaccamento influenzano l’autostima, l’autoregolazione delle emozioni e del comportamento e la qualità delle relazioni.In linea di massima, si può affermare che un attaccamento sicuro predispone alla salute mentale ed alla presenza di relazioni stabili e gratificanti, ciò è dovuto alla fondamentale funzione di rendere l’individuo capace di “appoggiarsi al Sé per evocare l’Altro in un periodo di assenza, per colmare il vuoto prima della riunione o prima che l’attaccamento si ristabilisca”.

Uno stile di attaccamento insicuro tende ad interferire con lo sviluppo nell’ordine in cui costituisce un fattore di vulnerabilità generale, che può sfociare in varie costellazioni psicopatologiche, anche se ci sono altri fattori significativi: temperamento del bambino, capacità di resilienza, supporto socio-ambientale, le altre e successive relazioni di attaccamento significative familiari ed extrafamiliari.

In particolare, è stato rilevato un legame tra l’attaccamento evitante e i disturbi della condotta, mentre l’attaccamento ambivalente è risultato associato all’evitamento sociale nei bambini piccoli e alla solitudine. L’attaccamento insicuro è un fattore di rischio rispetto all’emergere di difficoltà emotive e di problemi del comportamento nei bambini che sono vittime di maltrattamenti o di abuso, e in quelli che hanno genitori che presentano psicopatologie o fanno uso di sostanze. Anche l’attaccamento disorganizzato-disorientato si è rivelato un fattore di rischio per successivi comportamenti disorganizzati e problematici nell’infanzia. Per quanto riguarda la regolazione degli affetti, nell’infanzia i disturbi sono caratterizzati da ansia, confusione, disorientamento, conflitto e disforia, e sono dovuti alla disgregazione del funzionamento delle relazioni di attaccamento primario del bambino. Questa disgregazione lascia il bambino privo di una strategia che sia in grado di regolare il suo bisogno di sicurezza. L’eccessiva focalizzazione sul genitore depresso sembra essere il fattore eziologico più importante della depressione infantile. A motivo di questa focalizzazione, il bambino non impara a regolare l’affetto negativo. Inoltre, dal momento che la madre depressa si rivolge al bambino per soddisfare i propri bisogni di attaccamento e per alleviare il proprio stress, questo perpetua da una generazione all’altra gli stili di attaccamento e di difesa. Molti altri studi hanno rilevato le relazioni che intercorrono tra l’attaccamento evitante e la rabbia repressa per la mancanza di contatto fisico o di tenerezza, per l’invadenza insensibile o il rifiuto di comportamenti di attaccamento da parte del caregiver. La strategia dei bambini con attaccamento evitante consisterebbe in un reprimere l’espressione della rabbia, spostando l’attenzione all’ambiente inanimato e allontanandola così dagli stimoli che potrebbero intensificare il desiderio di cercare conforto nel genitore che rifiuta comportamenti di attaccamento.

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