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DSA: Disturbi Specifici dell’Apprendimento

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D.ssa Sonia Di Munno

Secondo recenti indagini statistiche, il DSA riguarda il 5-15% della popolazione in età scolare, ciò significa che in media in ogni classe ci sono 1 o 2 bambini con queste difficoltà.

Tale disturbo rappresenta un fattore di rischio primario per la dispersione scolastica e può incidere sul benessere della persona, comportando quindi, non solo uno svantaggio scolastico, ma anche ripercussioni sullo sviluppo emotivo e sociale come la perdita dell’autostima e della motivazione a studiare.

Il DSA, se mal trattato o non trattato, può portare l’alunno ad odiare la scuola e a sottovalutarsi, ma se affrontato nel modo giusto può essere in buon parte mitigato negli effetti e può permettere al ragazzo di raggiungere gli obiettivi scolastici.

Queste difficoltà negli apprendimenti sono “specifiche” cioè non sono dovute a disabilità intellettive, a ritardo globale dello sviluppo, a disturbi uditivi o visivi, o a disturbi neurologici o motori, o svantaggio ambientale e socioculturale
I DSA si distinguono in: difficoltà nella lettura (dislessia), nella scrittura (disortografia) e nel calcolo (discalculia); possono essere presenti sia singolarmente che combinati.

La diagnosi viene eseguita attraverso test neuropsicologici standardizzati che, dopo aver escluso altre problematiche psicopatologiche, neurologiche o sensoriali; indagano gli apprendimenti scolastici (lettura, scrittura e calcolo). Per una diagnosi certa di DSA la valutazione deve essere fatta alla fine seconda elementare per dislessia e disortografia e fine terza elementare per discalculia.

Quali sono i campanelli d’allarme a cui un genitore dovrebbe prestare attenzione:

3- 5 anni:
Spesso il DSA è preannunciato in età prescolare da ritardi nella capacità attentive, nell’acquisizione del linguaggio o problemi motori. Si può notare:
– una difficoltà nei giochi linguistici (ripetizioni, rime e filastrocche),
– possono avere un linguaggio infantile, pronunciano male le parole,
– hanno difficoltà a ricordare i nomi delle lettere, i numeri o i giorni della settimana,
– non riconoscono le lettere dal loro nome e hanno difficoltà ad imparare a contare.

6 – 10 anni:
Il disturbo durante i primi anni di elementari si manifesta tipicamente:
– difficoltà della corrispondenza fra lettera e suono, nella decodifica della parola in maniera fluente
– la lettura ad alta voce è stentata e scorretta e richiede un grande sforzo.
– possono essere in grado di leggere le parole comuni ma non le non parole o parole irregolari
– possono commettere errori di lettura nella corrispondenza grafema-fonema e nella divisone in sillabe
– difficoltà nel ricordare i fatti numerici (regole automatiche di matematica, tabelline) e le procedure aritmetiche.

11-14 anni
I ragazzi con DSA
– possono pronunciare male o saltare parti di parole, sillabe o righe e confondono le parole con suono simile, spesso leggono una parola per un’altra
– avere difficoltà a ricordare le date, nomi e a completare i compiti in tempo
– avere scarsa comprensione del tempo a prescindere dalla lettura lenta o meno
– fare molti errori ortografici ed hanno una produzione scritta molto povera
– avere una lettura lenta e faticosa

Dalla diagnosi al trattamento
Per il trattamento si stabilisce, in base all’età del bambino e alle sue difficoltà, quali siano le competenze da potenziare e quali siano le strategie più opportune da suggerire alla famiglia e alla scuola. Gli obiettivi per il miglioramento delle competenze si basano sempre su due piani: automatizzazione dei processi neuropsicologici e insegnamento dell’utilizzo degli strumenti compensativi. L’intervento inoltre mira, oltre che a ridurre il disturbo, a garantire un buon inserimento scolastico e sociale.

 

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