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Liberate i bambini!

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Difficoltà di attenzione, iperattività, stress e ansia: tra le cause di una sempre maggiore diffusione di questi sintomi nella popolazione infantile potrebbe esserci il progressivo allontanamento dei bambini dall’ambiente naturale.

Sempre più genitori portano i propri figli dal pediatra o dallo psicologo perché ansiosi, stressati, perché riposano male, sono nervosi, accusano mal di pancia o altri sintomi senza causa medica.
Richard Louv chiama in causa la “Sindrome da deficit di natura“, ma specifichiamo che non si tratta di una diagnosi medica, ma piuttosto descrive i costi umani di alienazione dal mondo naturale della vita moderna. Louv è autore di diversi libri, tra cui L’Ultimo Bambino nei Boschi, e sostiene che l’isolamento dei bambini rispetto alla natura, in gran parte dovuto al processo di urbanizzazione e alla tendenza all’isolamento domestico con l’uso di strumenti tecnologici, può essere la causa di frequenti disturbi di vario genere (dalla depressione all’ADHD).

Lo stile di vita urbano è stressante in parte per i ritmi di lavoro, gli spostamenti, il traffico, il caos e in parte perché comporta una separazione dalla natura: si può ritenere che alcuni fenomeni comuni, come la stanchezza, l’irrequietezza, l’insonnia, siano, almeno in parte, riconducibili alla mancanza di contatto con la natura.

Quali sono le cause della sindrome da deficit di natura?
– i genitori preferiscono tenere i bambini in casa, al fine di tenerli al sicuro dai pericoli: un bambino in casa e davanti alla tv corre, secondo loro, meno rischi che all’aperto ad esplorare.
– Tv, pc, tablet, smartphone rappresentano per il bambino motivi per rimanere in casa: sono divertenti e molto comodi per i genitori.
Secondo Louv il problema è accentuato anche dalla chiusura sempre più precoce del bambino nelle mura scolastiche.

Qualunque pediatra oggi vi potrà dire che la domanda di cura riguarda molto più sintomi legati allo stress nei bambini che ossa rotte: oggi i bambini trascorrono la loro vita tra le mura scolastiche, le attività sportive organizzate e in casa con strumenti tecnologici. Spesso l’irrequietezza psicomotoria o lo stress di cui soffrono oggi molti bambini si dissolve quando essi si trovano immersi in un contesto naturale, dove possono giocare con la terra, i sassi, le piante e gli animali.

Camminare sulla sabbia

Louve sostiene che la Adhd (Sindrome da deficit di attenzione e iperattività) e alcune manifestazioni dell’autismo possano dipendere da questa deprivazione di contatto con la natura.
“Ricerche dell’Università dell’Illinois dimostrano che anche la minima esposizione all’ambiente naturale riduce significativamente i sintomi dei bambini affetti da Adhd. Ricerche condotte da Andrea Farber Taylor, Frances E. Kuo e William C. Sullivan dimostrano che più è naturale l’ambiente quotidiano di un bambino e più facile diventa gestire i sintomi dell’Adhd. E rilevano che giocare in spazi verdi induce pace, capacità di autocontrollo e autodisciplina nei bambini che provengono da zone urbane svantaggiate. Altri ricercatori, come Nancy Wells e Gary Evans, hanno invece confermato il fatto che i panorami verdi e la presenza di boschi riducono lo stress nei bambini, e che più denso è il verde e migliori sono i risultati che si ottengono. Non solo, ma dalle ricerche di Edward O. Wilson, emerge che i bambini che giocano in un ambiente naturale tendono a essere più creativi e collaborativi di quelli che giocano in ambiente urbano.

Gli effetti della deprivazione del rapporto con la natura nei bambini, secondo Louv, dimostrano che sembrano più inclini ad ansia, depressione e problemi di deficit di attenzione. Sempre più studi scientifici suggeriscono che il disturbo da deficit di natura contribuisce ad un minore uso dei sensi, difficoltà di concentrazione, obesità, e malattie emotive e fisiche.

Il tempo all’aperto è un diritto dei bambini
Durante il gioco all’aperto, i bambini pensano in modo più creativo e sono molto più propensi ad inventare i propri giochi e giocare in modo più cooperativo.
Il tempo all’aperto dovrebbe essere pensato come un diritto di tutti bambini, non qualcosa che è limitato ai pochi fortunati i cui genitori hanno tempo, risorse o inclinazione a riconoscerglielo.

In ultima battuta, vi posto un video, “Free the Kids“: i bambini ogni giorno trascorrono fuori meno tempo di quanto ne trascorrano i detenuti in prigione negli Stati Uniti. A loro sono garantite quotidianamente due ore di tempo all’aperto, mentre un bambino su due è fuori per meno di un’ora.
Quando il regista chiede loro come risponderebbero se il loro tempo fuori fosse ridotto a solo un’ora al giorno, i detenuti inorridiscono all’ipotesi: “Penso che farebbe crescere la rabbia”, “Sarebbe una tortura”. Una guardia dice che sarebbe “potenzialmente disastroso.

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